Questa è la storia dell'azienda che divenne il fiore all'occhiello del panorama delle telecomunicazioni in Italia e poi in Europa. Nata dopo il secondo conflitto mondiale, dalle intuizioni e le capacità dell' Ingegner Virgilio Floriani, la società avrebbe portato le telecomunicazioni made in Italy sul gradino più alto del panorama elettronico dagli anni 70 ai primi degli anni 90. Il nome era Telettra.


Fondata nel 1946 dall'ingegner Virgilio Floriani (1906 - 2000 Cernusco Lombardone) a Milano, con circa 7 milioni di lire di risparmi familiari e con una decina di collaboratori, la Telettra raggiunse negli anni una notevole dimensione nazionale ed internazionale, con quasi 10.000 dipendenti, e con numerosi brevetti ed nel settore delle telecomunicazioni.

Nel 1957 Telettra fonda, insieme a Olivetti, la Società Generale Semiconduttori (SGS), divenuta una autonoma ed importante società italiana di sviluppo di dispositivi elettronici. Nel 1968 la SGS venne venduta all'IRI e dopo alcuni anni si fuse con l'impresa di semiconduttori francese Thomson Semiconducteurs, formando la SGS Thomson, poi STMicroelectronics.

La sede principale di Telettra viene spostata nel 1960 a Vimercate, ma molte altre sono le sedi produttive e di sviluppo in Italia (Rieti, Concorezzo, Trieste, Gorgonzola, Chieti, San Giovanni in Persiceto, Battipaglia, Aicurzio, Bari, Roma) e all'estero (Brasile, Norvegia, Messico, Argentina, Spagna)

Nel 1967 Telettra realizza il primo ponte radio PCM in Europa: da questo momento i ponti radio a codifica numerica hanno acquisito grande importanza, fino all'avvento della tecnologia della fibra ottica[1].

Dopo la vendita dell'azienda da Floriani alla FIAT nel 1976, continua la crescita della società anche grazie alla continuità degli investimenti in ricerca e sviluppo, ed alla collaborazione con l'università e con i principali operatori nazionali ed internazionali.

Negli anni '80 si profila la possibilità di realizzare il polo italiano del settore facendo confluire TelettraItaltel (guidata da Marisa Bellisario) in una nuova società chiamata Telit. Problemi di natura politica però impediscono la nascita di questa società e nel 1990 la FIAT decide infine per la vendita di Telettra alla multinazionale francese Alcatel, che assorbe tutte le attività e di fatto cancella il marchio storico. Nel 2006 Alcatel si unisce con Lucent, con nuovo marchio Alcatel-Lucent, incorporando quindi le attività ex-Telettra, largamente trasformate da 16 anni di evoluzione e di integrazione in Alcatel.

Al 2016 la sede storica della Telettra a Vimercate è la sede principale italiana e un importante sito di ricerca e sviluppo di Nokia, che nel 2015 ha acquisito Alcatel-Lucent.


 

Nei primi anni Novanta, quando abbiamo venduto Italtel e Telettra, che erano dei campioni del settore delle telecomunicazioni a livello internazionale, nessuno ha alzato la mano per quanto avrebbe potuto significare in prospettiva. Siamo stati miopi e ci siamo accontentati di passare l'incasso, uscendo però allo stesso tempo da un'industria di straordinaria rilevanza. Oggi raccogliamo i "frutti" della scarsa visione strategica e tecnologica di 30 anni fa.

cit. Giuliano Noci, prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano (2019)

 

Novità anche sul versante della tecnologia televisiva: ogni partita prevede uno standard minimo di 11 telecamere e 4 replay. La RAI, in collaborazione con l’azienda Telettra e il Politecnico di Madrid, mette a punto il sistema di compressione digitale HDTV, che permette la visione delle partite con lo standard dell’alta definizione in otto sale cinematografiche. Viene compresa l’importanza della compressione digitale, ma la mancanza in commercio di schermi televisivi di grandi dimensioni e la difficoltà del trasporto del segnale HDTV, affidato ancora a sistemi di compressione analogici, non permette al sogno RAI di avere seguito. Paradigmatico il caso dell’azienda del gruppo Fiat Telettra, acquistata dalla francese Alcatel che trasferirà nelle sue aziende americane il know-how derivato dallo studio della compressione digitale.

rif. rivistacontrasti.it (1984)

 


Un disinteresse sprezzante che esonda anche nella politica industriale: un caso relativamente recente di alta tecnologia italiana emigrata nell’indifferenza generale è quello della Telettra di Vimercate, senza la quale mezzo mondo starebbe ancora comunicando con i segnali di fumo.

da: giornalepop.it


Sostieni il sito

Translate

Cerca sul sito


 

Video web

Telettra, ciak si gira

Filmato Telettra Rieti - 1996

prima sede Telettra